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Si finge il fratello morto per giocare in nazionale, come è andata a finire

Una vicenda kafkiana, assurda, impensabile, scuote il calcio. Le conseguenze di questa tremenda scoperta ora sono molto pesanti.

Nel mondo del calcio si può dire che le abbiamo viste di tutti i colori, sia dentro che fuori dal campo. Ad esempio qualcuno ricorderà la vicenda di Luciano, l’ex ala brasiliana del ChievoVerona. Nel 2002 lui rivelò pubblicamente che l’identità che aveva assunto fino a quel momento, ovvero quella di Eriberto Conceiçao da Silva, non era vera. Sul punto di passare alla Lazio, l’esterno offensivo sudamericano ammise invece di chiamarsi Luciano Siqueira de Oliveira. Questa verità, Luciano la divulgò dopo quattro anni di militanza in Italia, che lo videro giocare con il Bologna prima di andare al Chievo, dove divenne famoso.

Si finge il fratello morto per giocare in nazionale, come è andata a finire – calciogazzetta.it

Successivamente infatti andò all’Inter anche se non riuscì ad affermarsi. Quella vicenda lo portò vicino a finire in carcere, poi però fu soltanto la giustizia sportiva a punirlo, comminandogli una squalifica di un anno, ridotta a sei mesi più una multa. E ci sono state altre vicende simili, che hanno coinvolto spesso calciatori provenienti da mete esotiche. Si è parlato con insistenza anche dell’ex Lazio, Joseph Minala. Che tra il 2013 ed il 2021 ha giocato anche con le maglie di Bari, Latina e Salernitana oltre che con quelle di altre squadre straniere di Cina, Lettonia e Malta.

Si spaccia per il fratello morto: “L’ho fatto per giocare in nazionale”

Camerunense, 28 anni, Minala è sempre sembrato più vecchio di aspetto. E non mai emerso niente di strano sul suo conto, ad ogni modo. Ora, dal Sud America, arriva un’altra vicenda molto pirandelliana e che ha a che fare con una falsa identità. Riguarda il calciatore Diego Hernan Montaño Moizán, boliviano tesserato per l’Aurora di Cochabamba.

Lui aveva dichiarato di essere Diego Hernan e di avere 25 anni. Ma non è così. Si è scoperto infatti che quella era l’identità di suo fratello più giovane di sei anni, Gabriel, morto prematuramente da tempo. Diego Hernan Montaño Moizán ha ammesso tutto quanto, giustificando questo illecito con il desiderio di potere giocare con la nazionale della Bolivia.

Si spaccia per il fratello morto: “L’ho fatto per giocare in nazionale” – calciogazzetta.it Foto screenshot YouTube @CSN Football Videos

Sogno solo sfiorato, perché proprio a margine della sua prima convocazione, la finta identità del giocatore è stata scoperta. Ne sono seguite una squalifica di due anni per lui e sempre di due anni per due dirigenti dell’Aurora. Il club poi dovrà scontare anche 33 punti di penalizzazione in campionato. La Federcalcio boliviana è dell’idea che la società non potesse non essere al corrente di quale fosse la verità.

Proteste contro l’Aurora di Cochabamba

La menzogna è stata messa su nel 2024, e dichiarare una età più giovane era servito a Diego Hernan Montaño Moizán per potersi fare tesserare nella serie A locale. Cosa che altrimenti sarebbe risultata molto più difficile se avesse dichiarato di avere la sua età reale di 25 anni. L’imputato ha ammesso di avere patteggiato e di sentirsi sinceramente pentito, dopo avere avuto una udienza con il Tribunale Sportivo della Bolivia.

In nazionale maggiore lui non ci è arrivato, e quindi non sussiste alcun rischio di sanzioni e squalifiche per eventuali dirigenti della Federcalcio boliviana. C’è però chi, da parte di altri club che competono contro l’Aurora di Cochabamba, si lamenta per il mancato fair play che tutto questo ha comportato.

Proteste contro l’Aurora di Cochabamba – calciogazzetta.it Foto Ansa

Ad esempio l’Independiente Petrolero, per bocca del suo presidente, fa sapere che la sua squadra non si è qualificata per le competizioni internazionali sudamericane. Ed auspica una penalizzazione per l’Aurora, che da par suo ha annunciato di volere procedere con un ricorso presso tutte le sedi possibili. Aurora che, a differenza dell’Independiente Petrolero, ha partecipato alla Copa Sudamericana giusto qualche giorno fa. Dalle nostre parti invece c’è una big di Serie A i cui giocatori sono stati tutti messi a dieta dall’allenatore.

Salvatore Lavino

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