Ariedo Braida, parole durissime contro l’amministrazione Milan: “Senza identità, senza leader, troppi errori grossolani”

Il Milan sprofonda in una crisi nera, ora arrivano le parole durissime dell’ex direttore generale Ariedo Braida: “Vederli così mi fa star male”.

Il Milan sta attraversando una crisi profonda, forse mai sperimentata prima. Un club in piena difficoltà, che non sa dove andare, che non riesce a vincere, confuso sia in campo sia in dirigenza. I Diavoli rossoneri non fanno più paura, non spaventano, diventati ormai degli angioletti innocui, privi di senso di appartenenza, poco agguerriti, in piena crisi di identità.

Braida ex direttore generale Milan
Braida ex direttore generale Milan (Calciogazzetta.it)

Tutto il progetto su cui la società si è basata negli ultimi anni sta naufragando, a partire dalla gestione Ibrahimovic, passando per l’allenatore Sergio Conceiçao, l’amministratore delegato Giorgio Furlani e il “lontano” geograficamente (e forse anche di spirito) presidente Gerry Cardinale. Un Milan in ginocchio, stretto in una morsa che fa infuriare persino l’ex direttore generale Ariedo Bradia.

Ariedo Braida massacra l’attuale gestione del Milan: “Un club senza identità”

Braida è stato direttore generale e dirigente dell’AC Milan dal 1986 fino al 2013, insomma, ai tempi d’oro. Il suo attaccamento al club rossonero è sempre stato viscerale, perciò, vedere la società in piena crisi e decisamente confusa, lo innervosisce. In una recente intervista, Braida è intervenuto analizzando la situazione rossonera, e ha utilizzato parole molto pesanti nei confronti della gestione Milan.

“Sono amareggiato, vedere il Milan in questa condizione mi fa stare male”, ha ammesso. Braida ha spiegato che il club sta attraversando una profonda crisi di identità, un senso di smarrimento che lascia a bocca aperta, senza parole. Inoltre, ha ammesso che sono stati fatti gravi errori sin dall’inizio e per troppi anni. Insomma, l’ex dirigente non promuove nulla dell’attuale gestione milanista.

La squadra festeggia un gol
La squadra festeggia un gol (Calciogazzetta.it)

Club e squadra senza identità, per un team non competitivo. “Club troppo instabile, senza direzione, gli allenatori che cambiano di continuo, così come la rosa. Non c’è continuità, un allenatore deve allenare una squadra per almeno tre anni, dieci anni, se possibile”. Ha proseguito il dirigente sportivo, per poi infliggere il colpo di grazia, facendo nomi e cognomi.

Crisi Milan, un club destabilizzato incapace di rialzarsi: la soluzione proposta dal dirigente

“I giocatori sono responsabili del fallimento, non sono performanti, sono senza identità. Manca loro una guida, un uomo forte. Manca un Berlusconi, manca un Galliani, uomini che sanno dettare una linea direttrice”. Ma non finisce qui, perché Ariedo Braida lamenta del licenziamento “sciocco” di Maldini, che ha definito come un grosso errore da parte dell’amministrazione.

“Cacciare Maldini è stato un errore grossolano, inscusabile. Maldini è una leggenda, lavorava molto bene, rappresentava il meglio dell’istituzione”, invece, per quanto riguarda Ibrahimovic, ha spiegato che “non ha le competenze necessarie per essere un uomo forte, non sa dirigere un club, è solo un comunicatore”.

Il dirigente sportivo Ariedo Braida
Il dirigente sportivo Ariedo Braida (Calciogazzetta.it)

E non risparmia nemmeno i calciatori: i giocatori rossoneri, in particolare Leao, Hernandez e Maignan, ossia coloro che avrebbero dovuto trascinare la squadra alla vittoria e ai risultati positivi, per Braida “non sono dei leader, non hanno costanza né personalità”.

Il Milan di oggi non ha leader, non ha una guida, e ciò si riflette sul campo, ma anche in amministrazione. Esiste una soluzione a questa drammatica situazione? “Prenderei cinque giocatori italiani, per creare un’identità, è una cosa importante, e lascerei un allenatore in panchina per diversi anni”. Dello stesso avviso Shevchenko, anche l’ex bomber ha definito il Milan in piena confusione, senza determinazione.

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